lunedì 7 maggio 2012

Scott Thompson, CEO di Yahoo, rischia il posto a causa di una (parziale) bugia

La storia più recente di Yahoo è stata caratterizzata da numerosi eventi turbolenti, passando da una trattativa di vendita a Microsoft per un controvalore estremamente elevato che è stato rifiutato dal CEO dell'epoca, al licenziamento del penultimo CEO Carol Bartz incapace di cambiare le sorti dell'azienda, sino al recente annuncio di una consistente riduzione del personale voluto dal CEO attuale Scott Thompson. Ma i guai non sono finiti.


Pensate che l'Italia sia la patria dei furbi e degli imbroglioni? Bè tutto il mondo è paese evidentemente. Sembrerebbe infatti che Thompson, la laurea ottenuta presso il college Stonehill, vicino a Boston, in contabilità e computing science, dichiarata sul proprio curriculum, non l'abbia mai conseguita. Il titolo di Thompson si riferirebbe alla sola contabilità, notizia confermata dal fatto che i corsi in contabilità e computing science sarebbero stati aperti in quella facoltà solo 4 anni dopo la conclusione degli studi di Thompson.

L'informazione inserita nella biografia di Thompson sarebbe quindi non corretta, e questi dati sarebbero stati forniti da Yahoo anche all'interno di documentazione ufficiale fornita alla SEC. Un peccato veniale, potremmo essere portati a pensare: l'operato professionale di una persona si valuta sulle azioni intraprese e non sui titoli di studio.

In USA, tuttavia, la mentalità comune è ben distante da questo tipo di approccio. Quello che non viene tollerato è che un'informazione non corretta venga fornita pubblicamente, come nel caso del titolo di studio del CEO di Yahoo. Third Point LLC, un fondo d'investimento che detiene una buona quota del capitale azionario di Yahoo nel proprio portafoglio titoli, ha dichiarato guerra a Thompson chiedendone al consiglio di amministrazione la rimozione dalla carica oltre a interventi sul consiglio stesso, visto e considerato che è stato quest'ultimo a nominare Thompson.

Thompson è CEO di Yahoo dallo scorso mese di Gennaio e sino ad ora non ha avuto occasione di mostrare quale sia la propria strategia per risollevare l'azienda americana, un tempo colosso del web ma da molti anni superata in questo da Google e da altri competitors. Sino ad ora Thompson ha annunciato un consistente piano di riduzione del personale di 2.000 persone, pari a circa il 14% della forza lavoro, senza però lasciar intendere quale sarà la strategia futura per l'azienda.

Non sappiamo se Thompson verrà o meno sollevato dall'incarico ma dovrebbe essere questione di giorni se non di ore ma la sensazione, visti i precedenti, sembra proprio remar contro l'attuale CEO di Yahoo.

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