lunedì 5 maggio 2014

Sony pensa a cassette magnetiche da 185TB

Siete nati con un compact-disc in mano? Siete iPod dipendenti, ma non avete idea di come ci sia arrivati, e quale evoluzione tecnologica ci abbia permesso di raggiungere certi formati e certi standard?


Se non siete dei piccoli fruitori di tecnologia e, fra il 1970 ed il 1980 bazzicavate fra i meandri dell'elettronica, o più semplicemente amavate ascoltare Michael Jackson con le cuffie del vostro walkman fra le orecchie, potreste provare un po' di nostalgia, proseguendo la lettura del post. 

Le casse di Sony, TDK, Maxell, BASF e Philips non furono entusiaste quando, alla fine degli anni ottanta, l'avvento del CD rosicchiò mercato alle vecchie musicassette, fino poi a spodestarle dal trono incontrastato dei formati audio preferiti dai consumatori. 

La notizia di oggi, però, non riguarda semplicemente la nostalgia del tempo che fu, bensì la commistione tra passato e futuro. Da un lato il supporto che affonda le sue radici nel passato, dall'altro una capacità davvero inedita. Il protagonista del progetto pseudo-nostalgico è Sony. 

Cosa c'è di sbalorditivo in un progetto simile? Sicuramente l'anacronismo, infatti, negli ultimi anni le nuove frontiere dell'archiviazione dati, sono il Cloud e Big Data, che peraltro sta prendendo sempre più piede, con aziende impegnate a realizzare soluzioni di storage sempre più capienti ma scontrandosi spesso con limiti tecnologici difficilmente superabili nel breve periodo. Sia chiaro: il problema non è insormontabile, poiché basta concettualmente adottare molti dischi e molti rack nelle server farm. I costi però possono salire moltissimo, motivo per cui la ricerca è sempre attiva per trovare soluzioni economiche e al tempo stesso in grado di soddisfare le esigenze, o almeno alcune. 


Sony vuole sfidare il futuro, strizzando l'occhio al passato, ovvero ricorrendo ai supporti a nastro magnetico tanto in voga negli anni '70-'80. Questa soluzione è assai vantaggiosa dal punto di vista del rapporto prezzo/capienza, inoltre, l'azienda Giapponese è riuscita a travalicare uno dei limiti che in passato l'aveva resa obsoleta. 

L'annuncio è di quelli che fanno discutere, poiché nella fonte si dichiara la possibilità di realizzare cassette magnetiche dalla capienza di ben 200 hard disk odierni. 

Pur non scendendo nei dettagli sulle tecniche utilizzate, Sony dichiara di aver realizzato un nastro in condizioni di vuoto, con una struttura di nanocristalli uniformemente orientati e dalle dimensioni molto piccole, posti su uno strato di soli 5 micron di spessore. Sono però le dimensioni dei singoli cristalli il vero successo raggiunto: si parla di circa 7,7 nanometri, ovvero di gran lunga più piccoli di quelli utilizzati nelle attuali applicazioni. 

Questo permette di raggiungere una densità dati per pollice quadro veramente elevatissima, nell'ordine dei 148GB, che si potrà tradurre in cartucce da circa 185TB.

Questo risultato ottenuto da Sony sembra non essere un mero esercizio, poiché l'azienda è al lavoro per far prendere a questa tecnologia la via della commercializzazione nel medio termine. Inizialmente non si tratterà certo di soluzioni di archiviazione per l'utente finale, quanto per il modo enterprise e server in genere; non si può però escludere un utilizzo più "consumer" della tecnologia.

Il passato non è mai stato così presente! E' da molto tempo che non si ha un'evoluzione nel campo dei formati. Anche se non si tratta di una soluzione inedita, non vediamo l'ora di poter archiviare i nostri dati su uno di questi supporti.

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