sabato 24 gennaio 2015

Microsoft HoloLens

L'annuncio di HoloLens durante l'evento di Windows 10 ha destato l'interesse non solo dei normali utenti ma anche dei protagonisti dell'industria, come Peter Molyneux o lo stesso Palmer Luckey, il fondatore di Oculus VR.


Microsoft definisce HoloLens come il primo computer olografico indipendente al mondo. Si tratta di un casco per la realtà aumentata in cui l'ambiente circostante prende vita grazie a tutta una serie di API che Microsoft chiama Windows Holographic.

È quindi un progetto molto più simile a Google Glass che a Oculus Rift, che riguarda solo in parte il mondo dell'intrattenimento.

Siamo sempre affascinati dagli annunci delle nuove tecnologie ed è stato fantastico vedere da vicino all'opera il visore olografico di Microsoft [...] Siamo rimasti impressionati dalla presentazione di HoloLens, e non vediamo l'ora di verificare come CryEngine possa combinarsi con questo dispositivo così innovativo

ha detto Cevat Yerli, CEO e presidente di Crytek.




Anche Palmer Luckey e Brendan Iribe si sono dichiarati entusiasti su Twitter, rassicurati dalla diversità della tecnologia Microsoft rispetto a Oculus Rift. HoloLens, insomma, non dovrebbe pestare i piedi alla realtà virtuale.

Pensiamo che realizzare videogiochi per HoloLens sia ancora più complesso di realizzare giochi per la realtà virtuale [...] Questo perché quando crei un gioco per la realtà virtuale hai comunque un punto di riferimento, lo schermo, che invece non hai più nel caso della realtà aumentata.
sono invece le parole di Alexander Bergendahl, CEO di Poppermost, una software house che sta creando un gioco di sci per Oculus.

Con HoloLens devi considerare che ogni utente potrebbe essere circondato da cose diverse a seconda dell'ambiente in cui si trova. Bisogna dunque valutare come ciascuno di questi oggetti possa interagire con la realtà aumentata. Non avere tutto sotto controllo potrebbe impedire di creare un'esperienza di intrattenimento veramente interessante per gli utenti. Detto questo, sono allo stesso tempo convinto che gli sviluppatori di videogiochi di oggi siano molto abili nel lavorare con tanti vincoli e per questo sono sicuro che vedremo molti ottimi giochi creati in poco tempo. Giochi che un tempo non erano possibili.
Penso che sia un dispositivo incredibilmente interessante, anche perché la sua commercializzazione non sembra così lontana nel tempo

aggiunge Patrick O'Luanaigh, CEO di nDreams, una delle società che ha contribuito maggiormente su PlayStation Home di Sony e che adesso è al lavoro sullo sviluppo di un videogioco per Oculus Rift.

Immagino che i giochi in realtà virtuale funzionino bene con HoloLens, ma questo dispositivo darà il meglio di sé con quelle applicazioni che combinano realtà a mondi generati al computer. [...] La telecamera di profondità permette di mappare l'ambiente e il software è in grado di utilizzare queste informazioni spaziali in 3D in modo da visualizzare gli oggetti davanti e dietro le cose che si trovano nel mondo reale.

Penso che HoloLens sia l'ennesimo caso che dimostra come la tecnologia dei visori rappresenti il futuro. Desidero far parte del lancio di HoloLens, come di quello di altri dispositivi di realtà virtuale o di realtà aumentata.

Un po' fuori dal coro Peter Molyneux, uno che si è lasciato male con Microsoft e che ha abbandonato Lionhead Studios, una software house ora facente parte di Microsoft per fondare la sua 22 Cans, che si è espresso così:

Microsost rischia di cadere nello stesso errore che ha fatto con Kinect [...] Ovvero di esagerare con le promesse. La mia paura è che una volta provato il dispositivo non si rimarrà così sconvolti come si potrebbe pensare adesso.

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